Manet e il Dejeuner sur l'herbe

Il padre era un funzionario del ministero della Marina e sperava per il figlio una carriera giuridica ma essendosi rifiutato di intraprendere la carriera legale, venne imbarcato per un viaggio nell'Atlantico che aveva come destinazione Rio de Janeiro, dove gli rimasero impresse le luci i colori piuttosto che la vita militare. Di conseguenza al ritorno si sottopose a un esame che ovviamente cercò di disertare perché voleva intraprendere la carriera artistica. Quindi insomma rinunciò ad altre carriere compresa quindi quella diplomatica a cui sarebbe arrivato facendo quell' iter di studi e si diede alla pittura prendendo però delle elezioni private piuttosto che all'accademia di belle Arti. Si recò successivamente in Spagna dove rimase colpito da Velazquez, addirittura arrivando a dichiarare che Velasquez fosse il pittore più grande della storia dell'arte. Ovviamente dai primi quadri vediamo come l'esempio di Velázquez e in verità della pittura a piani ebbe un ruolo centrale: questo tipo di pittura faceva parte della tradizione anche italiana a partire da Masaccio , si tratta di una pittura sintetica che andava oltre l'esempio del neoclassicismo e della pittura a velature molto delicata e spesso molto sofisticata sulla superficie ma a a volte debole da un punto di vista plastico basti pensare a Masaccio e a tutta la linea di evoluzione che ci aveva descritto Vasari in quella che si considera come la prima storia dell'arte. In effetti i primi quadri di Manet risentono di questi riferimenti e quindi diciamo c'è una prominenza per la sostanza strutturale della pittura con dei soggetti che si rifanno o a soggetti di letteratura romantica come ad esempio un torero o delle spagnole; ma il quadro che fece più scalpore fu quello del Déjeuner sur l'herbe che in fondo era una bella ambientazione che voleva riprendere un concerto campestre di Tiziano esposto al Louvre e probabilmente con delle figure riprese da Giudizio di Paride di Marcantonio Raimondi un altro artista italiano che stampava i grandi maestri del Rinascimento. Indiscutibile era anche il riferimento alle Donne sul bordo della Senna di Courbet in cui abbiamo un'ambientazione simile cioè quella di uno spazio ameno con delle acque e delle donne. Ma il quadro suscitò indignazione ai presenti in primis per il tipo di pubblico che era un pubblico borghese e quindi frequentava non tanto il salon ufficiale quanto quello dei refugee istituito da Napoleone III in cui non solo espose Manet ma anche altri pittori che erano stati rifiutati al Salon ufficiale la cui giuria composta da i membri dell'academy royale era propensa esclusivamente a favorire una pittura neoclassica che riportasse vecchi miti classici o scene ad esempio con figure mitiche e nudi che riprendessero quasi esclusivamente le indicazioni neoclassiche: per assurdo questi quadri erano anche più volgari e presentavano delle nudità ancora più scontate del quadro di Monet che ha sì un nudo ma è un nudo abbastanza casto di cui non si vede nulla si intuisce che ci sia una donna nuda però non non vediamo parti genitali o seni esposti come è stato per esempio in altri casi. Ma la cosa che scandalizzò fu il concetto che probabilmente sottintendeva alla scena rappresentata è che in buona sostanza era quella di una situazione costituita da due uomini vestiti in borghese e quindi con i vestiti del tempo non vestiti dell'antichità quindi una scena realistica in cui si stava probabilmente per consumare forse una una scena di sesso però in quel caso con forse una prostituta a questo punto e chi se no potrebbe denudarsi con degli uomini vestiti forse appartata, come Demoiselle de borde a Sien?
Il quadro di Courbet e di cui questo quadro può essere considerato una continuazione e quindi questa scena lascia perplessi per le implicazioni nate da una lettura molto legata a scene diciamo ambigue della realtà di Parigi che infrangeva i canoni morali e stilistici della borghesia urbana e i bohemien probabilmente anche artisti intellettuali forse si sarebbero trattenuti con una donna nuda i bordi della Senna forse per consumare un rapporto ma ovviamente non c'era niente di più grave per una donna che fosse sposata e quindi per una famiglia che aveva una sua moralità che fosse anche radicale e cattolica come probabilmente era Parigi a quei tempi visto che c'era sempre una grande presenza cattolica anche se diciamo tutta la letteratura del tempo romantica come sappiamo con Flaubert, Mérimée Baudelaire Zola e Dumas, la Signora delle camelie o ad esempio pensiamo a romanzi che poi verranno messi in opera come le scene di bohème di Murger o altri romanzi sulla falsariga di quelli citati metteranno l'accento sulla protagonista di una donna che diventava sempre più enigmatica per la letteratura e per la società moderna. Infatti per stessa ammissione di Manet che definì questo quadro un gioco di coppie potrebbe anche essere lo specchio di una situazione sentimentale vissuta da Manet dalla sua insegnante di pianoforte e da Berthe Morisot e dal fratello che probabilmente hanno avuto delle esperienze diciamo intime sentimentali e forse anche anche ispirato questo quadro da affinità elettive di Goethe che è un grande romanzo di fine Settecento a cavallo tra i due secoli e che appunto narra delle vicende analoghe avvenute a una coppia di amici. Quindi questo quadro potrebbe non solo essere le espressioni di riferimenti classici come il Concerto campestre ma essere profondamente legato alle vicende autobiografiche dell'artista che appunto aveva conosciuto Berthe Morisot e l'amica al Louvre e aveva una relazione con la sua insegnante di pianoforte che aveva avuto un figlio presumibilmente dal padre di Manet e che poi venne appunto trattato come un figliastro ma non venne mai riconosciuto dall'artista. Così come fece scalpore il Déjeuner alla mostra dei refugees del 1863 avvenne la stessa cosa con l'esposizione delle Olimpia ossia di un nudo che faceva sempre riferimento alla Venere di Tiziano o alla lunga storia che affonda le radici nel rinascimento con donne che si erano messe in posa simile non solo con Tiziano ma fece ugualmente scalpore perché aveva una fisionomia ed era la stessa modella di Manet, una certa Victorin che aveva un fisico minuto e con delle forme non quindi smorzate come nella tradizione rinascimentale: pensiamo alla Venere di Botticelli o Tiziano che avevano dei segni molto piccoli e magari un torace ridotto rispetto alle gambe che erano molto lunghe. Ecco qui abbiamo una invece donnina che forse potrebbe ricordare una cocotte, ritorniamo sempre la tematica della prostituzione sarebbe potuta essere una giovane prostituta parigina se non prostituta mantenuta una giovane mantenuta così come l'universo della psicologia femminile descritto dai romanzi di inizio e metà Ottocento ci facevano sapere. Così come la figura femminile con una certa ambiguità e malinconia venne sempre ripresa da Manet anche se in molti casi rinuncia a questa ambiguità e ritrae le donne sebbene usate come oggetto: siamo alla metà dell'Ottocento in una società abbastanza forse la più patriarcale per quei tempi di cui i limiti venivano espressi dalla letteratura abbiamo anche dei documenti per cui sappiamo che alcune donne vennero vendute proprio per matrimoni di interessi da alto borgo ad alta società e che quindi diciamo stimolava come minimo l'immaginario collettivo il modello di questa donna che fino a quei tempi quindi aveva suscitato tantissime curiosità di cui effettivamente non ci si aspettava che esplodesse come questione: si pensi solamente che uno dei primi studi che fece Freud per arrivare alla psicanalisi nella fine dell'Ottocento e studi che iniziarono quindi nella seconda metà dell'Ottocento. Siamo nel 1860-70 circa quindi sono questi gli anni in cui Freud studia l'isteria che appunto si credeva fosse prerogativa delle donne e che invece grazie a molti studi si riuscì a capire che non dipendeva dalla sessualità o comunque non esclusivamente da quella ma non assolutamente dalla sessualità femminile quindi non aveva niente a che vedere con l'utero da cui appunto deriva etimologicamente il termine isteria. Fin dall'antichità infatti il primo a usarlo è stato Ippocrate, era associato alla donna ma nell'Ottocento a partire da Charcot e poi dagli anni Sessanta con Freud si capì che la natura era legata in qualche maniera la sessualità ma non al genere femminile né si trattava di una degenerazione del sistema nervoso.
E sul finire della sua carriera verso gli anni 70 e soprattutto a ridosso del 74 quando si tenne la mostra degli impressionisti Manet dipinse anche ad Argenteuil delle scene tipiche e addirittura ritraendo Monet che dipingeva la sua modella su una barca e ma si rifiutò di partecipare alla mostra degli impressionisti perché ovviamente non sono ben chiare le motivazioni per i quali non partecipò ma venne criticato ma evidentemente ha ritenuto che il suo stile fosse ancora legato ad un'altra generazione o che comunque lui avesse preceduto diciamo con un discorso diverso e che meritava di rimanere singolare rispetto all'iniziativa degli altri che invece ebbero immune e il loro diciamo capo spirituale se se così vogliamo definirlo e che aveva una pittura che si basava su alcuni elementi specifici e molto diversi da quelli della pittura di Manet che si rifaceva sempre comunque a una plastica tradizionale e a modelli di arte classica, interpretati ovviamente con l'estetica sociale e politica della Parigi di fine Ottocento tant'è vero che Zola difese sempre e i quadri di Manet attaccati per la loro semplicità. Ricordiamo anche per esempio dei fiori fatti con alcune pennellate quasi dei quadri astratti oppure delle scene con persone all'interno di un salotto in cui ovviamente prende forza una composizione e un rispetto per il colore e superfici quasi ad anticipare una pittura figurativa, quasi del Novecento. Tant'è vero che purtroppo non essendo però stato fortunato solo al suo funerale venne riconosciuto unanimemente come un grande artista e da tutti i suoi successori come gli impressionisti e anche importanti persone del governo come Antonin Proust (che era un suo amico di scuola) e che diventò ministro della cultura poi si occupò di rivalutare e di ufficializzare l'importanza e la monumentalità dell'opera di Manet acquisendo il Déjeuner sur l'herbe e i suoi quadri più importanti alla collezione del Louvre.