IMPRONTA DEL TESTAMENTO: 'ADDIO ALLA RAGIONE'

26.10.2020

La storia dell'arte ci insegna che i lunghi periodi di incertezza vengono contraddistinti da un cambio di modelli culturali rappresentati da opere inedite. Possiamo constatare eventi simili all'inizio del '900 in concomitanza con le guerre mondiali, periodo contraddistinto dalle cosiddette 'avanguardie' e dal proliferare degli 'ismi' che corrispondono a veri e propri shock nella continuità stilistica figurativa della storia dell'arte. L'attuale situazione di 'pandemia' viene spesso associata ad un periodo di conflitto mondiale, sia per vittime che per risvolti economici e sociali, sia per l'estensione. Nell'attività dell'artista Davide Tedeschini si riscontra un brusco sconfinamento della propria opera pittorica nelle accumulazioni e negli assemblaggi. A che cosa è dovuto questo cambiamento e come viene considerato dall'habitat artistico e culturale? Attualmente possiamo tracciare un'equivalenza tra il rifiuto verso l'arte tradizionale come a inizio '900 e le attuali esperienze assemblative il cui terreno è stato preparato per anni -tanto per fare un esempio- dall'arte del riciclo, dall'enviromentt, dalle installazioni, dalla fotografia e dagli interventi site specific. Non vi è necessità di ricordare il 'patchwork' -di cui questa opera può essere considerata una erede-  nato con il Surrealismo e con il Cubismo, eppure non sembra una tecnica tanto antica. Sembra che con il passare degli anni i vari filoni dell'esperienza etimologica e genealogica dell'arte tornino a monte come il fiume delle esperienze linguistiche e biografiche, che in prossimità del mare magno della cultura contribuiscono con un materiale nuovo e incontaminato. Perchè allora 'Adio alla ragione' -come recita il titolo di un libro dell'epistemologo Feyerabend- ha un impatto tanto tranchant quanto ovvio? Emerge velatamente la tristezza per un mondo che sarebbe potuto essere ma non  è stato, come a ripercorrere l'esistenza, in un'opera che non è di sistema nè d'avanguardia ma un documento autobiografico in quanto realizzata con quadri che erano stati realizzati con scopi differenti dall'autore (Campi di grano, Evocazioni, astratti) e che nella loro unicità vengono travolti dalla storia e più che assemblati si accumulano, lasciando l'impronta di un testamento.

 P.S.

L'opera in foto andrà all'asta prossimamente.